Ricerche scientifiche, chimere e verità sulla “nera ambrosia”.
È la bevanda più consumata dopo l’acqua, in tutto il mondo ogni giorno si bevono circa 80 milioni di tazzine, nell’arco di una giornata il 49% della popolazione ne parla ed è anche oggetto di tantissime ricerche scientifiche, stiamo parlando del caffè.
Comprendere i motivi dell’interesse scientifico per il caffè, è semplice: nonostante l’elemento di studio principale, la caffeina, sia presente anche all’interno del thè, della cioccolata ed altre famose bevande zuccherine, essa viene tradizionalmente associata all'irrinunciabile “ambrosia nera”, di cui moltissime persone non possono fare a meno.
Molti studi sulla caffeina non sono però concordi tra loro e le conclusioni delle ricerche spesso fanno capo a due grandi variabili: la quantità ingerita e la sensibilità individuale dell’organismo nel metabolizzarla.
A proposito di metabolismo…
In virtù dell’elevato contenuto di caffeina, il caffè viene associato (a volte consigliato) nelle diete ipocaloriche, ma solo se assunto in quantità elevate, 500 mg. al giorno, pari a 6-8 caffè. Tali quantità sono vicine al limite di tollerabilità, oltre le quali possono comparire effetti indesiderati, insomma meglio una sana dieta ed esercizio fisico!
In questo caso, il caffè può rappresentare un valido aiuto, migliorando le vostre performance sportive!
Le note qualità della caffeina sono da sempre apprezzate nell’ambito sportivo, infatti, grazie ai suoi effetti stimolanti su ormoni ed enzimi, migliora l’uso dei grassi come “carburante energetico”. Da un punto di vista ormonale, la caffeina promuove il rilascio di adrenalina e incrementa il livello di una sostanza, l’AMP-ciclico, che attiva gli enzimi brucia-grasso come la lipasi.
I primi studi in laboratorio sugli effetti della caffeina su metabolismo e performance sportiva sono del 1978 e sono stati condotti dal Dr. David Costill, fisiologo dello sport.
Durante la sua ricerca, il Dott. Costill, notò un aumento nel tempo di pedalata in un gruppo di ciclisti a cui furono somministrati circa 250 gr. di caffeina (circa 2-3 tazzine di caffè) un’ora prima del test: gli atleti infatti, avrebbero migliorato la performance grazie al ruolo “antifatica” della caffeina.
Vista la delicata natura dell’argomento salute, sono d’uopo delle precisazioni.
Sono in molti a riconoscere gli effetti della caffeina sulle performance e sul metabolismo, ma bisogna fare alcuni distinguo:
- Le persone sedentarie, rispetto agli atleti, reagiscono diversamente alla caffeina, secondo uno studio del Dott. Bucci infatti, gli unici a beneficiare dell’effetto performante del caffè, sono coloro che conducono una regolare attività fisica.
- Se siete abituati a bere dalle 3 alle 5 tazzine giornaliere di caffè, non aspettatevi alcun miglioramento nelle vostre performance. Infatti per ottenere vantaggi dalla caffeina, dovreste abbassarne considerevolmente l’apporto, per poi poterne beneficiare.
Insomma, i pareri sono discordanti, spesso contraddittori data l’esistenza comprovata di differenze individuali nella sensibilità, tolleranza e risposta ormonale alla caffeina. L’unica certezza, clinicamente parlando, che mette d’accordo tutta la comunità scientifica, è che non esiste alcuna associazione reale tra un consumo moderato di caffeina e rischi per la salute, quindi bando alle preoccupazioni e beviamoci un buon Caffè Hardy!