La bevanda più amata al mondo aiuta il pianeta e i suoi abitanti.
Negli ultimi anni, l’interesse dei consumatori verso una maggior qualità delle materie prime, una nuova consapevolezza e senso di responsabilità verso il pianeta, hanno incrementato il numero degli acquisti di prodotti biologici, in particolare del caffè.
Come si produce un Caffè biologico?
Come ogni altra coltivazione biologica, anche le piantagioni di caffè devono rispettare alcuni standard internazionali, vigono infatti rigorosi controlli in ogni fase del processo, dalla semina al confezionamento.
Uno dei protocolli più importanti da rispettare è il concime, per fertilizzare le piantagioni, non vengono utilizzati composti chimici, ma solo concimi naturali e metodi tradizionali, come l’antica pratica di strappare le erbacce e lasciarle mangiare agli animali da pascolo.
Nelle piantagioni, i pesticidi e gli antiparassitari, vengono sostituiti da un esercito di coccinelle, veri simboli dell’agricoltura biologica che, nutrendosi dei parassiti infestanti, proteggono le piante dalle malattie e contrastano i microrganismi che attaccano le coltivazioni.
Chi certifica la qualità?
L'agricoltura biologica in Europa è stata regolamentata per la prima volta a livello comunitario nel 1991 con il Reg. CEE n° 2092/91. L’Eurofoglia ha uniformato e individuato uno standard unico e ufficiale, il Reg. CEE 834/2007, entrato in vigore il 1° gennaio 2009 invece, ha reso razionali e semplici i controlli, istituendo Organismi di Certificazione come Bioagricert, che certifica anche il Caffè Hardy!
L’attività di Bioagricert sono il controllo e la certificazione, ma particolare attenzione è posta anche all’impegno per la ricerca della qualità e all’aumento del valore aggiunto per le coltivazioni biologiche.
Qual è il vero valore aggiunto di un caffè biologico?
Che sia una scelta personale, legata alla salute e al benessere del corpo, o una scelta filosofica e ambientale, il caffè biologico è garanzia di rispetto per la natura e le persone. Una coltivazione biologica significa rispetto dell’equilibrio naturale anche in modo indiretto, non usa coltivazioni intensive e concime chimico, quindi impoverisce il terreno ed è più sicuro per la salute umana.